Tettonica delle placche: cos’è e come funziona con parole semplici (2023)

Tettonica delle placche: cos’è e come funziona con parole semplici (1)

La tettonica delle placche è una teoria secondo la quale la porzione superficiale del nostro pianeta, la litosfera, è suddivisa in placche (talvolta chiamate anche "zolle"). Queste non sarebbero altro che grandi porzioni di crosta terrestre (e in piccola parte anche di mantello superiore) che si muovono continuamente le une accanto alle altre, come in un grande puzzle. Oltre alla ventina di placche principali vanno aggiunte le cosiddette “micro-placche”, di dimensioni inferiori. Questa teoria, in uso tutt’oggi, fu elaborata da Alfred Wegener nel corso del Ventesimo secolo e si basa sull’idea che il calore all’interno del nostro pianeta, tramite i cosiddetti moti convettivi, permetta alle placche di muoversi – anche se, come vedremo, esistono anche teorie alternative a questo modello.
Questa teoria è riuscita a far convergere molti fenomeni che fino a poco tempo prim, sembravano sconnessi tra loro, come terremoti e vulcani oppure orogenesi ed espansione degli oceani: per questo motivo viene definita “teoria unificante”. Volendo fare un parallelismo, per i geologi questa teoria ha avuto la stessa importanza che ha avuto la scoperta dell'atomo per i chimici!

Le placche tettoniche

La crosta terrestre, così come una piccola porzione di mantello sottostante, si comporta in modo fragile, tendendo a “spezzarsi” piuttosto che a “piegarsi” se sottoposta a sforzi. Questa porzione dal comportamento fragile viene chiamata litosfera:ciascuna delle porzioni nelle quali si “spezza” viene chiamata placca litosferica.Ciascuna placca ha confini irregolari ma ben definiti, un po' come fossero degli Stati: per questo motivo possiamo tracciarne i confini su una mappa! Nell'immagine sottostante, ad esempio, sono riportate le principali placche tettoniche presenti sul nostro pianeta.
Attenzione: le placche litosferiche non coincidono con i continenti!

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Come funziona la teoria della tettonica delle placche e cosa spiega

(Video) TeRRRa - 02 - La terra come è fatta e come funziona

La teoria della tettonica delle placche è detta “unificante” perché permette di spiegare in un colpo solo numerosi fenomeni che, fino a quel momento, non erano correlabili tra loro. Ma come ha fatto Wegener a capire che la litosfera era composta da placche, come se fosse un grande puzzle in movimento?

La scintilla si accese quando, negli anni ‘30, lo scienziato lesse su un giornale del ritrovamento degli stessi fossili in Africa e in Sudamerica. L’unica spiegazione logica era che, in passato, i due continenti fossero uniti! Riuscì quindi a capire che le placche si erano mosse, ma non riuscì a capirne subito il meccanismo. Fu necessario attendere il 1928, quando il geologo Arthur Holmes ipotizzò la presenza di moti convettivi, cioè movimenti nel mantello causati da differenze di temperatura. A questa seguì nel 1960 la teoria dell’espansione degli oceani a partire dalle dorsali medio oceaniche:si capì, per farla breve, che in mezzo all’oceano esistono dei vulcani sottomarini che producono nuova crosta, mentre quella vecchia viene riassorbita nel mantello attraverso un processo noto come subduzione.

I margini di placca

I movimenti delle placche possono dare vita a tre differenti tipologie di margine: convergente, divergente e trascorrente.

Margini convergenti

Con il nome “margine convergente” si definiscono tutte quelle aree del mondo dove due placche tettoniche si scontrano. Queste possono essere sia di tipo continentale che oceanico e, in molti casi, quello che si verifica è il fenomeno della subduzione. Di che si tratta?

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Come ben visibile dall'immagine soprastante, la subduzione è un fenomeno che si verifica quando due placche si scontrano: se una è più densa dell'altra, questa tenderà a "scivolare" sotto a quella meno densa. Durante la discesa la placca che subduce si riscalda a tal punto da fondere parzialmente, creando quello che a tutti gli effetti possiamo chiamare magma (in figura, questo corrisponde al punto dove sono presenti goccioline arancioni). La formazione di questo magma, per differenze di densità e temperatura, tenderà a risalire, dando vita a vulcani.
Se a scontrarsi sono due porzioni di litosfera oceanica si formerà un arco vulcanico, mentre se a scontrarsi sono litosfera oceanica e continentale, si formerà una fossa con fenomeni di vulcanismo continentale – come accade in buona parte della costa pacifica sudamericana.

Se invece a scontrarsi sono due porzioni di litosfera continentale, la loro densità è troppo bassa per far sì che una delle due vada in subduzione. In questi casi si verifica il fenomeno dell'orogenesi, cioè quel processo che permette di dar vita alle montagne. Quando ciò accade le placche si “accartocciano” le une sulle altre, andando a creare un rilievo che sarà tanto più alto quanto più lunga e intensa sarà la spinta tettonica. Un buon esempio di orogenesi è quello dell’Himalaya. La catena si è formata proprio a causa della spinta del subcontinente indiano contro quello Eurasiatico – e quella stessa spinta è in atto tutt’oggi!
Indipendentemente dalla tipologia di placche coinvolte, i margini convergenti tendono a dar vita a numerosi terremoti: non a caso sia l'Himalaya che tutti i Paesi lungo la Cintura di fuoco (cioè il "bordo" dell'Oceano Pacifico, caratterizzato da subduzione) sono spesso colpiti da violenti sismi.

(Video) Vi spiego dalla mappa dei terremoti in che zone si verificano maggiormente gli eventi sismici

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Margini divergenti

I margini divergenti corrispondono a zone dove due placche si allontanano. Potremmo dire in altre parole che è in questi punti che si genera la nuova crosta terrestre, a differenza dei margini attivi che si “mangiano” la vecchia crosta.

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Come si vede dall'immagine soprastante, l’allontanamento tra le placche permette alla crosta di essere più sottile. Questo, a sua volta, favorisce la risalita di magma dal mantello e la formazione di una lunga serie di vulcani sottomarini: si tratta delle dorsali oceaniche. Una tra le dorsali più famose è quella medio-atlantica che, come una cicatrice, taglia in due l'Oceano Atlantico.
I margini divergenti, però, possono anche dare vita a nuovi oceani: un ottimo esempio è quello della Rift Valley africana. Si tratta di una depressione lunga quasi 6000 km che rappresenta l'allontanamento tra diverse placche tettoniche: qui, tra milioni di anni, si formerà un nuovo oceano!

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Margini trascorrenti

I margini trascorrenti si formano quando due placche scorrono orizzontalmente le une accanto alle altre. Dal momento che i bordi delle placche sono molto irregolari, spesso queste si “incastrano” le une con le altre ed iniziano ad accumulare energia che, prima o poi, verrà sprigionata sotto forma di terremoto. Un caso particolarmente evidente è quello della faglia di San Andreas. Qui si verifica lo scorrimento laterale tra la placca Pacifica e quella Nordamericana, causando in tutta l’area occidentale del Paese forti terremoti. Consideriamo infatti che la faglia è lunga ben 1287 chilometri e nel 1906 un violento terremoto ha raso quasi completamente al suolo la città di San Francisco.

Da cosa sono causati i movimenti tettonici?

Rispondere a questa domanda è tutt'altro che semplice. Sappiamo che la litosfera si comporta in modo rigido e che, sotto di lei, è presente l'astenosfera, cioè quella porzione del mantello terrestre che tende a comportarsi in modo plastico – cioè tende a "scorrere" piuttosto che a spezzarsi. Storicamente, per spiegare il rapporto che lega litosfera e astenosfera è stato utilizzato il modello dei "moti convettivi". Di che si tratta?

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Il mantello è costituito da porzioni di roccia solida che, nel corso dei tempi geologici, si deformano, riuscendo a “fluire” secondo un gradiente termico: la roccia più calda sale, si raffredda e tende a scendere nuovamente, trascinando con sé le placche tettoniche che si trovano al di sopra. Si tratta grossomodo dello stesso principio che ci permette di scaldare l’acqua in una pentola: il fondo è caldo, l’acqua calda risale, si raffredda e ridiscende nuovamente, innescando un ciclo che continuerà fintanto che il fornello sarà acceso – o, nel caso della Terra, fin tanto che al suo interno ci sarà sufficiente calore. Ovviamente questo ciclo, a differenza della pentola, non avviene in pochi minuti ma nel corso delle ere geologiche!

Oltre ai moti convettivi, però, esistono anche altre teorie: una tra le più accreditate è quella del cosiddetto “slab-pull”. Questa teoria afferma che le crosta oceanica, essendo più densa dell'astenosfera, tenderebbe a sprofondare nelle zone di subduzione per gravità, trascinando con sé la porzione di litosfera a cui è attaccata. Questo causerebbe una "rottura" in corrispondenza delle dorsali oceaniche, che è dove si forma nuova crosta oceanica.
Una teoria concettualmente simile è quella del "ridge-push", dove la spinta per far avvenire la subduzione è quella originata lungo le dorsali durante la produzione di nuova crosta oceanica.

Il ciclo di Wilson

Quello che ancora non abbiamo detto è che le placche si evolvononel corso del tempo, seguendo il cosiddettoCiclo di Wilson. Secondo questo modello, le placche costituite da litosfera oceanica – una volta spenta la dorsale che le alimenta – sono destinate ad essere riassorbite nel mantello tramite subduzione. Questo causerà la chiusura dell'oceano, facendo avvicinare i continenti e causando eventualmente nuovi fenomeni orogenetici. Allo stesso tempo si svilupperanno nuove aree di rift (cioè di separazione tra placche), dando vita a nuovi mari e oceani. Si stima che un ciclo di Wilson duri all’incirca mezzo miliardo di anni: pensate che prima di avere tanti continenti separati come oggi, sulla Terra era presente un unico continente, la Pangea, circondato da un unico grande oceano, Panthalassa.
Tra circa 300 milioni di anni, secondo questo modello, si formerà un nuovo super-continente, il cui aspetto è stato ipotizzato da diversi studi geofisici.

(Video) struttura interna terra, placche tettoniche e vulcani

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FAQs

Come funziona la tettonica a placche? ›

I margini trascorrenti si formano quando due placche scorrono orizzontalmente le une accanto alle altre. Dal momento che i bordi delle placche sono molto irregolari, spesso queste si “incastrano” le une con le altre ed iniziano ad accumulare energia che, prima o poi, verrà sprigionata sotto forma di terremoto.

Che cosa sono le placche tettoniche scuola primaria? ›

Le placche sono, pertanto, porzioni di terra rigide che fluiscono in maniera indipendente al di sopra dello strato liquido dell'astenosfera e nei cui margini si verificano i sismi e i vulcanismi.

Che cosa studia la teoria della tettonica a placche? ›

La tettonica è il ramo delle scienze geologiche (geologia) che studia i processi di deformazione delle rocce e le strutture che ne risultano, su piccola e grande scala. La tettonica delle placche, in particolare, è la teoria che spiega la deformazione dello strato più esterno del nostro pianeta.

Come si sono formate le placche tettoniche? ›

Il calore del mantello gonfiò e fratturò la crosta primordiale, creando le placche che con la tettonica avrebbero dato vita a terremoti e vulcani, e plasmato la superficie della Terra.

Che cosa sono le placche? ›

Placca: E' una delle zolle rigide in cui è divisa la litosfera terrestre. Si conoscono 8 grandi placche e numerose placche minori che si muovono (allontanandosi o scontrandosi) l'una rispetto all'altra e che trasportano con sé i continenti.

Cosa sono le placche in scienze? ›

6) In geologia, placche litosferiche (o zolle litosferiche) sono calotte sferiche costituite da tutta la crosta e dalla parte superiore (solida) del mantello (insieme che viene definito col nome di litosfera), che, galleggiando sull'astenosfera sottostante, coprono come tessere di un puzzle tutta la superficie ...

Cosa causano le placche tettoniche? ›

I terremoti sono generati dal brusco rilascio di energia lungo fratture presenti nella crosta terrestre. A causa del costante movimento delle placche tettoniche, enormi sforzi si accumulano continuamente nelle masse rocciose su entrambi i lati della frattura.

Quali sono le cause e le conseguenze del movimento delle placche? ›

Il moto relativo delle due placche dà origine a una frattura detta faglia, lungo la quale le rocce sono sottoposte a una continua tensione che si accumula e periodicamente si rilascia, generando terremoti. I fenomeni geologici più significativi si concentrano ai margini delle placche.

Cosa succede quando due placche si spostano? ›

Quando due placche di tipo continentale o oceanico si allontanano si impostano margini di tipo divergente, anche chiamati margini costruttivi. Il termine costruttivo è legato alla formazione di nuova crosta oceanica. Queste aree sono chiamate zone di rifting dall'inglese rift che significa frattura o spaccatura.

Quante sono le placche nel nostro pianeta? ›

La litosfera è divisa in sette grandi zolle o placche tettoniche (euroasiatica, africana, americana, indo-australiana, pacifica, di Nazca e antartica) e in un'altra dozzina di dimensioni inferiori.

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1. Il motore della Tettonica delle placche - seconda parte
(geolab - Lezioni di Geologia)
2. Placche Tettoniche. Dove si trovano le Placche (litosferiche) tettoniche? (ITALIAN)
(IRIS Earthquake Science)
3. Carlo Doglioni, Tettonica delle placche e sismicità
(Accademia delle Scienze di Torino)
4. La tettonica a placche
(carla petrini)
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6. Subduction hides ultra-deep sources of energy
(Scienze della Terra DISTAR)
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Author: Jeremiah Abshire

Last Updated: 03/24/2023

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